Ricostruzione a Ischia, sì al dialogo ma il piano non può essere stravolto
Dario De Martino
Il Mattino
06.09.2024
Adottato a fine luglio dalla Regione, il piano di ricostruzione post-terremoto e post-frana di Ischia viene contestato dai tre sindaci dell’isola coinvolti. Dopo un incontro nei giorni scorsi si tornerà al tavolo per discutere con i primi cittadini.
Bruno Discepolo, assessore regionale all’Urbanistica, cosa è successo?
«Ad agosto, i sindaci di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, attraverso il commissario Legnini, hanno chiesto un incontro con il presidente De Luca e con me per verificare alcune questioni di procedimento e di contenuto rispetto alla legge lamentando scarsa partecipazione durante il percorso di approvazione della legge. Noi ovviamente li abbiamo ascoltati e li ascolteremo. Però è bene chiarire che stiamo parlando di un percorso lungo quattro anni che non può certo essere rivoltato come un calzino».
Ripercorriamolo questo percorso.
«Il procedimento è iniziato nel 2020, in piena emergenza pandemia, e ciò nonostante nel 2021 siamo già arrivati al preliminare. Da lì ci sono state tantissime riunioni tecniche e politiche che hanno portato a luglio all’adozione definitiva del piano. In questo lungo iter abbiamo sempre sollecitato tutti i protagonisti, compresi ovviamente i sindaci, a inviare osservazioni e rilievi tecnici. Non ci è mai arrivata nessuna nota. Tutte le lamentele sono arrivate solo ad agosto, quando abbiamo adottato il piano».
Ma cosa andrà modificato?
«I sindaci ci hanno chiesto due settimane di tempo per apportare delle modifiche. Inizieremo già nei prossimi giorni. È chiaro che in due settimane, rispetto a un lavoro di quattro anni, parleremo di aspetti che non stravolgeranno il piano. Ma d’altronde capita in ogni piano urbanistico, che proprio per questo prevede lo strumento delle osservazioni successive per modificare alcune piccole cose. La Regione non farà mai un piano contro le amministrazioni comunali ed è sempre pronta al dialogo. Ma non deve sfuggire un punto fondamentale: il piano che abbiamo adottato ha una novità normativa rilevantissima e solo grazie a questa si potrà davvero ricostruire su un territorio su cui, altrimenti, non si poteva intervenire in nessun modo».
Ci spieghi.
«Il piano che abbiamo approvato è unico in Italia perchè ha valore di piano paesaggistico. Ricordiamo un aspetto: in Italia i piani paesaggistici, che le Regioni stanno redigendo con il ministero della Cultura, stanno sostituendo i vecchi piani paesistici. Con il piano paesistico vigente, in attesa dell’approvazione del piano paesaggistico regionale, non avremmo potuto ricostruire nulla. Abbiamo dato, insieme con il ministero, un’interpretazione innovativa alla legge approvando, all’interno del piano, le anticipazioni del piano paesaggistico regionale che in relazione all’isola erano già state approvate. Insomma, Ischia avrà il piano paesaggistico prima dell’intera Regione».
A proposito di piano paesaggistico. Negli anni scorsi il dialogo col ministero aveva avuto molti problemi. Come si sta procedendo?
«Molto meglio. Sono cambiati molti equilibri interni al ministero e c’è clima molto più collaborativo rispetto al passato. Stiamo andando avanti con maggiore velocità e vogliamo applicare il metodo che abbiamo realizzato per Ischia anche per l’area di Sessa Aurunca e Cellole dove non c’è nemmeno il piano paesistico e vige un regime inibitorio per il quale da 30 anni non si può fare nulla. Nei prossimi mesi puntiamo a sbloccare anche questa situazione. Inoltre siamo molto attenti anche per l’area vesuviana e sui Campi Flegrei dove dovremo adeguarci anche al nuovo decreto».
A questo proposito, il decreto Campi Flegrei impedisce nuove costruzioni. Può essere un problema anche per Bagnoli?
«Sì, entro il primo ottobre dovremo realizzare la legge per cui non si possono costruire nuove residenze in tutta l’area e quindi anche a Bagnoli. Questo mette in crisi anche il Praru di Bagnoli. Sarà un tema di cui dovremo discutere».
Più volte ha sollecitato i Comuni ad approvare i Puc (piani urbanistici comunali). Stanno accelerando?
«Abbiamo approvato di recente la nuova legge urbanistica regionale e quindi abbiamo fatto una nuova deroga ai Comuni per potersi adeguare. Diciamo che noto un maggiore dinamismo. Detto ciò la legge urbanistica regionale ha strumenti più snelli quindi l’invito ai Comuni è quello a fare bene ma anche a non perdere tempo».