Rilanciare Bagnoli

Pasquale Belfiore
La Repubblica Napoli
04.03.2021

Bagnoli. Tre eventi quasi concomitanti per tenersi aggiornati sul progetto urbanistico più travagliato della Napoli contemporanea: un anniversario, una mostra storica, un progetto. Anniversario mesto e irritante, perché sono otto anni dall’incendio di Città della Scienza e il paesaggio è quello da after day, desolato; era un’oasi di cultura e scienza nel nulla urbano; indistinto il suo futuro, ma c’è un progetto di ricostruzione. Ciò che non è mai mancato a Bagnoli dagli anni della dismissione industriale sono i progetti. Una mostra storica virtuale organizzata dalla Consulta delle Costruzioni e coordinata da Alessandro Castagnaro, ce li presenta tutti in sequenza, a partire da quello del 1991 di Renzo Piano e Cesare de Seta e fino a quelli recentissimi del Circolo ILVA. Prime, sintetiche considerazioni nel merito della mostra.

Intanto, una sensazione di spreco enorme di tempo, di soldi, di energie ideative. Non più di quattro, cinque proposte da salvare perché Bagnoli non è la rassegna delle occasioni perdute. Quelle accademiche, derivanti in genere dai concorsi, sono state provvidenzialmente vanificate dall’incapacità della politica a realizzarle. Altre, meritevoli per più d’una ragione, sono divenute inattuali e inattuabili per il lungo tempo trascorso. L’architettura e l’urbanistica si alimentano del tempo presente. Realizzarle dopo anni è una spesa inutile e persino dannosa. I progetti più discutibili appaiono quelli d’autore che con supponenza si sovrappongono, senza integrarsi, con un paesaggio storico che richiede ascolto paziente delle preesistenze più che parole declamate. I progetti più irrealizzabili sul piano finanziario sono nati nelle stagioni della prevalenza del pubblico sul privato e viceversa, quando al capitale privato era impedito di accostarsi a Bagnoli e, in seguito, alla mano pubblica di dire la sua su un bene comune. In sintesi estrema, mostra molto bene ideata e illustrata ma, inevitabilmente, anche stato dell’arte d’una storia infinita e angosciante

Ancora, tra gli eventi di questi giorni, un recentissimo progetto per Bagnoli. Il 22 febbraio u.s. s’è chiuso il “Concorso internazionale di idee per il disegno del nuovo paesaggio di Bagnoli” vinto dallo studio Bargone di Roma. Restiamo in attesa di conoscerne i caratteri, sperando che il nuovo paesaggio proposto dai vincitori somigli a quello esistente che, si converrà, è ragguardevole.

Infine, solo un appunto sul convegno associato alla mostra. Interventi molto interessanti di Alessandro Castagnaro, Bruno Discepolo, Carmine Piscopo, Michelangelo Russo. Il commissario Floro Flores e Domenico Arcuri di Invitalia sono stati sostituiti da Valentina Sanfelice e Claudio Collinvitti. Non è un congedo anticipato da Bagnoli della struttura commissariale governativa, ma il tema aleggia in città. I risultati non sono stati quelli attesi e il Comune deve riappropriarsi del progetto, con altra testa rispetto al passato. Questo, deve essere un punto programmatico condiviso da tutti nella competizione elettorale in corso.


 
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Discepolo: “Un Carcere a Bagnoli blocca gli sforzi per riqualificare l’area.”

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