Palazzo Penne, la svolta/non più reti e puntelli in estate partono i lavori

Paolo Popoli
La Repubblica_Napoli
21.01.2024

Il 2024 si annuncia l'anno dei lavori per Palazzo Penne, attesi da vent'anni, dall'acquisto nel 2002 dell'edificio rinascimentale nel centro storico da parte della Regione con il governatore Bassolino, alla presentazione a dicembre 2021 del restauro in "Casa dell'architettura e del design" con De Luca. « L'aggiudicazione del progetto esecutivo e dei lavori si è chiusa a novembre, l'obiettivo è far partire il cantiere in estate», ricorda l'assessore all'Urbanistica Bruno Discepolo.
Un investimento da 15 milioni: 5 di fondi Poc, 10 di Fondi sviluppo e coesione sul Cis Centro storico di Napoli siglato nel 2020 tra Mic, ministero per il Mezzogiorno, Regione e Comune. « I 10 milioni - chiarisce Discepolo - non rientrano nella partita Fsc che attende lo sblocco da Roma».
Palazzo Penne, o " palazzo del diavolo", è stato costruito secondo leggenda in una sola notte in seguito al patto tra il maligno e il proprietario Antonio da Penne, segretario di re Ladislao d'Angiò Durazzo. L'iscrizione all'ingresso porta come data di fine lavori il 1406. Celano annovera l'edificio nelle sue cronache già nel 1380.
Un monumento rinascimentale, a largo Monticelli, con elementi storici come il giardino, il bugnato, il marmo rosato e i gigli angioini, già set di film come " Il Decameron" di Pier Paolo Pasolini.
Negli ultimi mesi si erano susseguiti più appelli per accelerare sui lavori: «L'auspicio è che il cantiere venga avviato quanto prima, Palazzo Penne ha più di 600 anni, è fragile e fatiscente, il soffitto ha le travi di legno originarie del '400», spiega il consigliere della Seconda municipalità Pino De Stasio. Discepolo ricorda «che in passato sono stati effettuati interventi di messa in sicurezza in corridoi, solai e altre parti, mentre di recente non ci è stato segnalato nessun problema » . Travi e puntelli in più ambienti, il muro sui Gradini Santa Barbara avvolto dalle reti. Il timore espresso tra le righe da De Stasio è però per accessi impropri, vandalizzazioni e persino un incendio, come insegna Villa Ebe. Ipotesi, queste, senza riscontri concreti: il punto, però, è che Palazzo Penne è disabitato, eccezion fatta per la storica e anziana inquilina Jolanda Somma « che ha difeso gelosamente il monumento - ricorda De Stasio - impedendo più volte che ombre misteriose si impadronissero di spazi e stanze » .
è storia di qualche anno fa il manufatto abusivo costruito nottetempo, e poi abbattuto, da parte di qualcuno per accedere nell'area e appropriarsene.
Con i lavori ci sarà il trasferimento di Somma, tema che la Regione ha condiviso con il Comune, titolare dell'assistenza sociale per i residenti. Sulla vicenda si è mossa in prima persona il vicesindaco Laura Lieto: si cerca un'abitazione in centro storico, come caldeggiato da De Stasio. Il consigliere municipale è stato in prima linea con Alda Croce, Mario De Cunzo e Guido Donatone, insieme con Italia Nostra e altre associazioni, nella battaglia che sottrasse Palazzo Penne alla trasformazione in albergo e portò all'acquisto della Regione. La Procura aprì in seguito un'inchiesta, poi risolta, sul mancato restauro. La svolta è nel 2019: Palazzo Penne è il progetto portante della legge regionale per la promozione della qualità dell'architettura.
Il processo per la " Casa dell'architettura e del design" ha coinvolto il Diarc della Federico II. L'edificio rinascimentale avrà laboratori e spazi espositivi a due passi dalla facoltà di Architettura. I lavori riguardano il consolidamento, gli impianti e il restauro conservativo con il recupero, tra l'altro, del porticato e del giardino da destinare a luogo per il quartiere con accesso per disabili dalle scale di Santa Barbara. La riqualificazione guarda anche alla chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio: costruita nel Settecento ed elemento unitario con il palazzo, è di competenza della Federico II. «Speriamo che il via agli interventi sia contestuale», aggiunge Discepolo. Previsto anche il restyling di largo Teodoro Monticelli, l'abate studioso dei Campi Flegrei che acquistò il palazzo nel 1807 e ne fece un centro culturale.
Per Palazzo Penne non ci sono varianti: « I pareri dovrebbero essere tutti già acquisiti - chiosa l'assessore - Siamo al capitolo finale: l'esecutivo richiede tra i 60 e i 90 giorni, per questo puntiamo al cantiere in estate». Esecutivo e lavori sono stati aggiudicati con ribasso del 10 e del 13 per cento a due imprese esperte di restauro e impianti. « Vorremo che il giardino - conclude De Stasio - venga intitolato ad Alda Croce».