«Studenti e alloggi, la Campania prova a colmare il gap»

Bruno Discepolo
Il Mattino
15.11.2023


L’occasione delle celebrazioni per gli 800 anni di vita dell’Università Federico II è quanto mai propizia per una riflessione sullo stato di salute delle università napoletane e campane e sul ruolo che esse svolgono, nel nostro territorio, sia in ambito formativo che sociale, economico e culturale.

In particolare il prestigio acquisito, negli anni, dall’Ateneo Federiciano è davvero vanto della città e della regione, come testimoniato dalla partecipazione, all’inaugurazione di lunedì, tra gli altri, del capo dello Stato, del Ministro, dell’intera conferenza dei rettori italiani.

Su di un punto si è soffermato, nel suo saluto, il Presidente Mattarella, e sul quale aveva posto l’accento nella sua intervista a Il Mattino del giorno prima lo stesso rettore Matteo Lorito: agli innegabili successi, sul piano didattico e scientifico, conseguiti nel tempo dalla nostra università, non hanno corrisposto uguali risultati apprezzabili in termini di dotazione di servizi agli studenti, in primo luogo posti alloggio in strutture dedicate, mense, spazi per attività culturali didattiche e ricreative.

Questa mancanza, che risale molto indietro nel tempo e a suo modo divenuta strutturale, penalizza l’intero sistema universitario campano, relegandolo per questo motivo in posizioni marginali nelle classifiche italiane ed internazionali, ma soprattutto determinando una forte discriminazione nei confronti degli studenti campani, privati di servizi essenziali ed anche per questa ragione spinti spesso a trasferirsi altrove. Ma anche limitando l’attrattività dei nostri atenei rispetto ad una platea di potenziali iscritti provenienti da altre regioni se non stranieri.

I dati che fotografano la situazione sono noti: c’è un ritardo complessivo in Italia, in particolare per quanto riguarda gli studentati, dove si registrano circa 40 mila posti alloggio a fronte dei 195 mila della Germania o dei 175 mila della Francia. La carenza è ancora più accentuata in Campania dove il rapporto percentuale tra posti alloggio e iscritti non raggiunge l’1%, rispetto ad una media nazionale del 2,3%, con un fabbisogno stimato di 10 mila posti ed una dotazione attuale che a stento supera i 1500 posti alloggio.

Partendo da questa consapevolezza, nel mese di maggio del 2022 la Regione Campania ha promosso la sottoscrizione di un Protocollo di Intesa tra la stessa Regione, le sette università della Campania e l’Adisurc, l’agenzia regionale per il diritto allo studio, per promuovere e coordinare una strategia comune orientata al superamento delle criticità in tema di offerta di servizi agli studenti. Il primo risultato dell’iniziativa intrapresa è stata, nel mese successivo, la presentazione in forma condivisa, di otto progetti per la realizzazione di 870 nuovi posti alloggio nella regione, sul quinto Bando ministeriale per l’assegnazione di circa 470 milioni a valere sui fondi della legge n.380 del 2000.

Il 6 novembre scorso, finalmente, è stata pubblicata la graduatoria nazionale, che ha visto tutti e 8 i progetti presentati dalla Campania ammessi a finanziamento e 6 di essi già finanziati, per un valore complessivo di 46 milioni di euro e la realizzazione di 465 posti alloggio distribuiti fra Napoli, Portici, Benevento, Caserta.

A Napoli nascerà il primo studentato nel centro storico della città, all’interno dell’insula di Santa Chiara, in un immobile di proprietà del Fondo Edifici di Culto, del Ministero degli Interni, concesso in comodato gratuito alla Regione Campania.

Gli altri progetti riguardano la riattivazione della Residenza De Amicis, nell’area del Policlinico a Cappella dei Cangiani e della Residenza Medici a Portici, o nuove strutture nell’ex area dell’Arsenale Militare a via Campegna, nella caserma Barducci a Caserta o nel Complesso Vittorino a Benevento.

Si tratta sempre della rifunzionalizzazione di immobili attualmente in disuso, il cui recupero contribuirà alla riqualificazione di ambiti urbani, con una elevata qualità architettonica ed una moderna concezione dell’housing studentesco.

Nello scorso mese di ottobre la Giunta regionale ha anche approvato una delibera di indirizzo nei confronti dell’Adisurc per l’attivazione di quanto previsto nel Protocollo di Intesa, autorizzando l’Agenzia ad acquisire dal Comune di Napoli in concessione parte del complesso di Sant’Eligio e di procedere all’acquisto della stessa residenza De Amicis e di un immobile in via De Gennaro a Fuorigrotta e, ancora in concessione, un immobile in via Università a Portici, da adibire a mense universitarie.

A completare il quadro, la notizia di due ulteriori studentati a Napoli che nasceranno nei pressi di Piazza Garibaldi, ad iniziativa privata, da parte dei Collegi universitari di merito e Fondo iGeneration, oltre al progetto di insediare uno studentato nell’Albergo dei poveri.

Dunque un quadro in evoluzione, che lungi dal poter ritenere superati gli atavici ritardi accumulati in colpevoli decenni di inerzia, certamente rappresenta oggi una importante inversione di tendenza per allineare il nostro sistema universitario, anche per quanto riguarda l’offerta di servizi agli studenti, a standard di livello europeo.

Come Regione siamo impegnati a completare il programma avviato nel 2022 e a promuovere ogni altra utile iniziativa che vada in questa direzione.



 
Indietro
Indietro

Palazzo Penne, la svolta/non più reti e puntelli in estate partono i lavori

Avanti
Avanti

“Edifici molto sollecitati più controlli dei Comuni”