Progettare l'Italia e la Campania. Lo spazio e la vita dopo la pandemia

La fase 2 sarà un periodo di recupero e adattamento per tutti dopo lo shock sanitario ed emotivo subito. In Italia, non dimentichiamolo, sono morti 30.000 uomini e donne. Si tratterà di governare una transizione molto delicata, soprattutto al sud, dovendo arginare l'eccezionale emergenza economica. Autorevoli economisti prevedono per il 2020 un crollo del PIL del 10% e l’aumento della disoccupazione di almeno il 3%, una catastrofe imprevedibile.

Il problema principale è dunque, da subito, aiutare le fasce più deboli e sostenere i professionisti, gli artigiani e gli imprenditori in crisi prima che possano essere costretti a rivolgersi al 'welfare mafioso' per sopravvivere. E' questo l’obiettivo immediato per misurare se la politica è in grado di governare il passaggio oltre l’emergenza, contrastare la compravendita di consenso e l’usura, e poi, un attimo dopo, programmare e sostenere lo sviluppo del Paese con investimenti, lavoro, trasparenza e velocità.

IL RIUSO DEI BENI CONFISCATI E DEI BENI COMUNI
Immaginiamo un’Italia concreta e coesa dove il governo, le regioni e i comuni concentrano le risorse sulle priorità, eliminando gli enti inutili e la burocrazia superflua. Si inizia il progetto strategico sostenendo il terzo settore per arrivare più velocemente ai soggetti deboli o svantaggiati e poi si converge sugli innovatori dell'economia circolare, dell’industria green, delle reti digitali, del turismo e del made in Italy in grado di creare lavoro di qualità in tempi brevi.

Per ottenere un triplice risultato - etico, ecologico e socio-economico - la rigenerazione urbana post Covid-19 parte dal riuso dei beni confiscati alle mafie e prosegue con la valorizzazione dei beni comuni e del patrimonio culturale. I beni immobili sottratti alla criminalità organizzata sono oltre 35.000, in continua crescita, grazie all'azione di contrasto sempre più efficace dello Stato e della magistratura: ville, palazzi, quartieri, hotel, masserie, capannoni, terreni agricoli, spazi pubblici. Quasi 5.000 soltanto in Campania. Un potenziale di sviluppo enorme, a consumo di suolo zero, nella disponibilità dei comuni.

IL NUOVO LUSSO E’ LO SPAZIO
Si dirà che la politica avrebbe potuto orientare meglio gli investimenti e abolire la burocrazia anche prima della pandemia, speriamo colga l'occasione per farlo oggi grazie all'emergenza. L'Italia e il Sud erano già in grande sofferenza e, sebbene l'imposizione delle distanze fisiche è un tema che suscita poca passione, paradossalmente potrebbe diventare la leva verso la riorganizzazione totale e la cura degli spazi pubblici e privati.
In prospettiva sono indubbiamente favorite quelle attività che dispongono di superfici ampie, anche all'aperto; giocoforza le piccole realtà dovranno collaborare e mettersi in rete diventando più innovative e attrattive. E' proprio questo uno dei temi principali da affrontare insieme - progettisti e imprenditori - lavorando sull’organizzazione, la qualità e la sostenibilità degli spazi, dell’architettura e quindi della vita.
Per fare un solo esempio, sarà necessario reinventare il turismo, il tempo libero, il benessere e l’inclusione, temi fondamentali per la fragile economia del mezzogiorno. Ma la buona notizia è che diventa remunerativo, oltre che opportuno, recuperare i territori maltrattati, oggi risorse preziose.

I MASTERPLAN AGILI COLLEGATI ALL’AGOPUNTURA URBANA
"Felice il paese che non ha bisogno di eroi" scriveva Bertolt Brecht nella Vita di Galileo.
Dopo l’exploit mediatico dei virologi, l’Italia sembra aver riscoperto il fondamentale ruolo tecnico e sociale degli architetti. Ma riproporre vecchi farmaci per curare nuovi virus non può funzionare.

E’ facile sbandierare formule urbanistico-economiche per il distanziamento fisico come il decongestionamento delle città metropolitane e il recupero delle aree interne con i borghi spopolati. La realtà, purtroppo, presenta dinamiche complesse e differenze sostanziali da nord a sud e da regione a regione che non consentono di trovare soluzioni standard o in provetta e, nel migliore dei casi, necessitano di tempi lunghi per l’attuazione. Di esempi negativi ce ne sono tanti: su tutti la sostanziale inefficacia della strategia nazionale per le aree interne.
In attesa di faraonici piani e relativi finanziamenti i borghi rimangono senza infrastrutture, scuole, sanità e lavoro per i residenti. E poiché invece è necessario fare presto e bene, meglio agire con masterplan locali agili collegati ad opere di agopuntura urbana come demolizioni-ricostruzioni puntando su azioni immediatamente realizzabili e replicabili, dal ritorno sicuro, come gli investimenti diffusi sul riuso dei beni confiscati e comuni, e sul ‘capitale umano’ territoriale.

IL CAPITALE UMANO
Il capitale umano, la competenza e la determinazione sono le uniche possibilità per il futuro. NewItalianBlood no profit, come tante realtà del terzo settore, sperimenta da anni laboratori di co-progettazione mettendo in rete i giovani talenti che conoscono il territorio per realizzare un’Italia più solidale, equa, trasparente e sostenibile.

Gli enti pubblici, dopo le sovvenzioni e i prestiti urgenti, per la fase 3 devono programmare e offrire lavoro. Hanno l’opportunità di coinvolgere i migliori professionisti per costituire gruppi multidisciplinari, subito operativi sul campo, per ascoltare le difficoltà di bambini, ragazzi, donne, uomini, anziani e analizzare i nuovi dati economico-occupazionali. Su queste basi gli Amministratori stabiliscono strategie, priorità e budget. E i tecnici sviluppano progetti condivisi, pubblici e privati, necessari e possibili da attuare in tempi brevi grazie al supporto e all’efficienza degli uffici amministrativi e degli enti di tutela. Solo la concretezza, il lavoro e i cantieri, materiali e immateriali, ci consentiranno di progettare l’Italia e la Campania conducendole oltre la crisi insieme ai migliori giovani del Paese.

Luigi Centola




 
Parco Faber a Castel Volturno. Foto di Giovanni Izzo.In copertina una foto di Francesco Scardaccione.

Parco Faber a Castel Volturno. Foto di Giovanni Izzo.

In copertina una foto di Francesco Scardaccione.

 
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